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ISRAELE: LE LOTTE DEI FIGLI DI ABRAMO
Viaggiare in Terra Santa è come ritornare nella culla da cui prende vita la nostra storia già da quando quella terra “santa e maledetta” non era politicamente riconosciuta come Stato di Israele. E’ la terra di Abramo da cui prendono origine tutte le principali religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo, islam.
Un viaggio che mi ha affascinato e di cui sono irrimediabilmente innamorato grazie alla sua storia e alla bellezza del suo territorio: dai vigneti del Mediterraneo alle depressioni del deserto del Sinai.
Ho alcuni consigli da dare a chi mi chiede informazioni circa il viaggio in Israele. Innanzitutto una guida autorizzata e specializzata nei tour storici. Mi raccomando, per vivere al meglio l’esperienza in Terra Santa, non dovete mai, dico mai, affidarvi ad una guida religiosa o spirituale. Potreste essere condizionati dal vostro culto. La bellezza principale di questa avventura è proprio la promiscuità delle religioni, infatti, in particolar modo Gerusalemme è la città santa e amata dagli ebrei, dai cristiani e anche dai musulmani essendo la seconda città sacra dopo La Mecca.
La riconquista del simbolo della cristianità è il motivo per cui partivano le navi dei crociati verso oriente.
Ed è il motivo per cui si combatte da secoli, purtroppo, in questa terra!
Tel Aviv (per i palestinesi è ancora Giaffa), capitale politica dello stato di Israele e affacciata sul mar Mediterraneo, è una tra le mete più apprezzate dal turismo della movida. I grattacieli, i locali notturni e la croisette fanno da cornice alle bianchissime spiagge e agli splendidi tramonti. Non perderei per alcuna ragione al mondo il tramonto di Tel aviv!
Mercati ,strade, l’antico quartiere di Giaffa e aree moderne di recente sviluppo rendono Tel Aviv eterogenea e dinamica.
Il quartiere di Giaffa rappresenta il cuore pulsante della capitale. E’ l’antico porto della città e con le sue stradine, gli archi in pietra, i suoi mercati e la sua storia rappresenta un must da vedere e vivere assolutamente.
Consiglio vivamente di non perdere la passeggiata presso il Carmel Market vicinissimo al quartiere yemenita. Attraversare un mercato mediorientale si traduce in un assaggio di un momento significativo della vita di quelle parti: spezie, profumi, sapori e colori invadono tutti i cinque sensi del turista che viene investito dal carisma antico di questo mercato.
Per gli amanti dell’arte e dell’architettura Tel Aviv è senz’altro una tappa obbligata. Non potete mancare infatti l’appuntamento con il Bauhaus Center, quartiere costruito tra gli anni ’20 – ’40 con oltre 4.000 palazzi in questo stile.
GERUSALEMME, che dire? Lo scrivo in maiuscolo non casualmente! Se è vero che esistono dei luoghi che bisogna assolutamente vedere una volta nella vita, Gerusalemme è sicuramente tra quelle.
E’ una città che ti travolge quando superi le mura medievali. Questa è la città per cui tutti in passato, scioccamente, hanno fondato e fondano tuttora le loro guerre in nome di un dio, che, pur chiamato con nomi diversi, avrebbe desiderato solamente la pace del suo popolo. Ma non era un comandamento non invocare il nome di Dio invano? Figurarsi in nome di una guerra!
Io considero Gerusalemme, e non temo smentita, un museo a cielo aperto. La città vecchia è composta da 4 quartieri: arabo, ebraico, cristiano, armeno. Dalla torre di David è possibile avere la vista più bella della città, dal Cupola della Roccia al Monte degli Ulivi. Camminare per le viuzze della parte antica di Gerusalemme, tra le antiche mura medievali, è senza dubbio un’esperienza sensoriale. Si viene travolti dai suoni e dai rumori di una città che è sempre in fermento. Si viene travolti dai rintocchi di campana delle chiese cristiane, dai richiami alla preghiera coranica del muezzin dalle moschee e dai caratteristici suoni provenienti dagli shofar delle sinagoghe
Il quartiere ebraico con il suo simbolo “il muro del pianto” è il luogo che un tempo ospitava il tempio di Salomone. Il muro è suddiviso in 2 aree: uomini e donne. Inoltre ci sono migliaia di crepe in cui i credenti inseriscono i loro pensieri e le loro richieste a Yahweh.
La spianata delle moschee è uno dei luoghi certamente più emozionanti della città:
la moschea al-Aqsa, la cupola della Roccia e la cupola della Catena hanno un valore altamente simbolico per tutte le religioni monoteiste. Per gli ebrei e i cristiani è il luogo in cui fu fatto il sacrificio di Isacco, per i musulmani è il luogo in cui il profeta Maometto ascese al cielo.
Per i cristiani è sicuramente suggestivo il cammino della Via Crucis o anche definita via Dolorosa, la via in cui Gesù portò la croce in spalla, usanza per l’espiazione delle colpe ai tempi dei pagani romani. Il percorso è di 14 stazioni e termina con l’arrivo sul Monte Calvario (o Golgota) al Santo Sepolcro di Gerusalemme, simbolo dell’intera cristianità. Qui Gesù Cristo venne crocifisso, adagiato esanime sulla pietra e sepolto.
Per me è stato un momento molto suggestivo perchè, al netto delle credenze spirituali, il nazareno è stato senza dubbio una delle figure più rivoluzionarie della storia. Si può credere o no che sia il figlio di Dio ma è certamente un uomo che, per le sue idee di libertà e di uguaglianza, ha preferito morire sulla croce dando l’esempio ai suoi seguaci e probabilmente una speranza di cambiamento all’umanità intera. Come Siddharta, come Gandhi, come Martin Luther King.
Un altro appuntamento da non perdere è il Getsemani, il Monte degli Ulivi, luogo mozzafiato in cui, per i credenti cristiani, Gesù si ritirò prima della passione. Da qui è possibile vedere Gerusalemme in tutto il suo splendore.
L’immagine è ancora viva ai miei occhi!
Ovviamente un’esperienza da fare è sicuramente quella culinaria. Tra datteri, succhi di melograno, pita islamica, spicca l’hummus a base di ceci. Non si può mancare di assaggiare infine gli ottimi falafel, polpettine fritte o al forno ripiene di ceci, cipolle, aglio, cumino ed altre spezie. Fantastico!
Il mercato di Mahane Yehuda, chiamato shuck è il cuore pulsante della vita gerosolimitana: palestinesi, ebrei, cristiani convivono come api operaie tra i sapori e gli odori delle spezie e delle prelibatezze mediorientali. Un immagine che esplode di colori vividi che arricchiscono l’esperienza multireligiosa e multisensoriale.
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